Fondato da Eugenio Scalfari, il quotidiano italiano “La Repubblica” esce per la prima volta il 14 gennaio 1976, presentandosi in modo piuttosto originale: venti pagine prive di illustrazioni e fotografie, un formato ridotto rispetto a quello classico, giornalisti che non scrivono di sport, solo articoli in bianco e nero che vogliono far riflettere il lettore. Dopo solo due anni, il giornale crea il proprio pubblico, comprendendo elettori della sinistra extraparlamentare, del PCI, giovani universitari e tanti altri italiani che amano il taglio incisivo e sempre schierato di ogni singolo pezzo. Negli anni ’80, lo scandalo P2, nel quale viene coinvolto anche il direttore de “Il Corriere della Sera”, storico quotidiano italiano, primo per diffusione sul territorio, favorisce “La Repubblica” che aumenta le copie vendute, strappando all’avversario lettori e importanti firme giornalistiche, come quella di Enzo Biagi. Negli anni successivi, molte sono le iniziative editoriali che arricchiscono l’offerta del giornale: rotocalchi tematici, rivoluzioni grafiche e l’introduzione parziale del colore. Nel 1996, Scalfari lascia la direzione del quotidiano e la affida alle mani di Ezio Mauro, attuale direttore, pur continuando a lavorarvi come firma illustre. L’anno seguente viene lanciato il sito web ufficiale del giornale che, ad oggi, è la prima fonte d’informazione italiana on-line. Nel 2004, “La Repubblica” diventa il primo quotidiano a colori italiano che da sempre, si contraddistingue per la critica a Silvio Berlusconi, ai suoi conflitti d’interesse, che ha raggiunto il suo apice in quelle dieci domande, per la campagna contro i privilegi della Chiesa cattolica e del mondo politico, per le inchieste sulla sanità, sulla mafia, sugli sprechi ed altro ancora, che hanno contribuito a fare de “La Repubblica” una delle più prestigiose testate giornalistiche italiane.
Sofia Fabrizi